Azione di grazie 2020

Azione di grazie 2020

Nella gioia della nascita del Divino Bambino offriamo la nostra azione di grazie per tutti i benefici che Egli ci ha concesso durante questo anno.

Come tutte sappiamo, è stato un tempo segnato da avvenimenti difficili, attraverso i quali -e come solo Dio sa fare- ci sono stati concessi innumerevoli benefici, comprovando ancora una volta che Egli fa tutto per il nostro bene e in tutto mostra la sua amorevole mano Provvidente. Abbiamo fondate ragioni per ringraziare e rallegrarci, perché, come dice il nostro diritto proprio, «in fondo l’allegria nasce dal considerare che Dio è, che Cristo è: Coraggio,sono Io (Mc 6,50), che la verità prevale sulla bugia, il bene sul male, la bellezza sulla bruttezza, l’amore sull’odio, la pace sulla guerra, la misericordia sulla vendetta, la vita sulla morte, la grazia sul peccato, infine, l’essere sul nulla, la Vergine su Satana, Cristo sull’Anticristo, Dio su tutto. Dio è allegria infinita»[1].

Il ringraziare ci fa considerare con vero realismo e umiltà che abbiamo ricevuto tutto da Dio, non per i nostri meriti, ma per la sua grande bontà e generosità verso di noi. Facciamo nostre le parole di San Paolo: Che cosa possiediche tu non abbia ricevuto? (1Cor 4,7)e ci domandiamo Che cosa renderò al Signore per tutti i benefici che mi ha fatto? (Sal 115).

Quest’anno vorrei invitarvi a realizzare il nostro ringraziamento guardando ciascuno di quelli che chiamiamo elementi non negoziabili aggiunti al carisma, che come già abbiamo visto con l’esperienza, danno molti frutti soprannaturali e sono stati fonte di molte vocazioni per la nostra Famiglia Religiosa.

  • La degna celebrazione e partecipazione della Santa Messa

Anche nei momenti più difficili, la maggioranza delle nostre 210 comunità religiose di tutto il mondo ha potuto, con le misure preventive convenienti, partecipare alla Santa Messa quotidiana e ricevere i sacramenti. Dio ci ha dato il grande regalo di continuare a ricevere l’Eucaristia, aumentando in noi la riconoscenza per un così grande e immeritato dono. Torniamo ad affermare che «la cosa principale, la più importante che dobbiamo fare ogni giorno, è partecipare al Santo Sacrificio della Messa. È l’atto principale di culto, il sacrificio di lode che dà a Dio gloria infinita»[2]. Essa deve essere il centro di tutta la nostra vita[3]e dobbiamo cercare di avere una partecipazione ogni volta più attiva, più cosciente, più fruttuosa, sempre sollecite a ciò che è da parte nostra per abbellire la liturgia. In questo senso si è fatto un grande lavoro con i bei cori che aiutano a solennizzare la celebrazione eucaristica.

Siamo grate specialmente ai sacerdoti dell’IVE e a tutti i sacerdoti che hanno celebrato la Santa Messa per le nostre suore nelle distinte parti del mondo. A loro volta, varie Comunità hanno potuto trasmetterla dal vivo, aiutando in questo modo a partecipare coloro che non potevano farlo in presenza.

Inoltre per grazia di Dio si sono potuto realizzare tutte le Cerimonie di Vestizione e di Professioni di voti semplici e perpetui. Alcune di queste celebrazioni si sono realizzate con poca partecipazione di fedeli a causa delle restrizioni del momento, ma sempre con la bellezza di una solenne liturgia. In differenti date e luoghi, le attuali 143 novizie (117 apostoliche e 26 contemplative) hanno ricevuto il santo abito, 91 suore hanno professato i loro primi voti e 45 i loro voti perpetui. Inoltre hanno celebrato le loro Nozze d’Argento 26 suore del nostro Istituto.

Vorrei porre l’accento su quanto dobbiamo essere grate per le nuove vocazioni e per la perseveranza delle nostre sorelle, che, come mostra il nostro Bollettino Ufficiale, nel periodo 2019-2020 è stata del 99% tra le professe perpetue, una media che negli ultimi 10 anni raggiunge il 98.8%. Una forma per mostrare la nostra gratitudine a Dio è tornare a rinnovare l’amore per la propria vocazione, cercando di manifestarlo con la nostra vita a Cristo, nostro Sposo. Egli è il fondamento della nostra vita religiosa e dobbiamo cercare con tutte le nostre forze di «amare e servire, e far amare e far servire Gesù Cristo: il suo Corpo e il suo Spirito. Tanto il Corpo fisico di Cristo nell’Eucaristia, quanto il Corpo mistico di Cristo, che è la Chiesa»[4].

Per ultimo, in riferimento a questo elemento non negoziabile, vorrei risaltare due apostolati che si stanno realizzando per promuovere l’Adorazione al Santissimo Sacramento: la collaborazione al Progetto 40 ore (iniziato dai membri del Terzo Ordine, questo apostolato si è già esteso in 57 paesi, raggiungendo lo scorso mese di novembre 4212 iscritte) e l’Adorazione al Santissimo che promuovono le suore della Comunità Contemplativa “San Juan de Ribera” in Alcoy (Valencia, Spagna). La Chiesa annessa al Monastero si trova nel luogo di un miracolo eucaristico avvenuto nel 1568. Da quando le suore sono giunte nel 2018 hanno collaborato alla riapertura dell’Adorazione permanente che per molti anni si era realizzata in questo luogo. Attualmente contano con più di300 adoratori e hanno cominciato a guidare l’Adorazione al Santissimo per i bambini.

  • Spiritualità seria

Dato che in determinati momenti dell’anno gli apostolati che si realizzavano abitualmente dovettero essere sospesi, varie comunità hanno approfittato per dedicare più tempo all’orazione, realizzando, per esempio, una seconda ora di Adorazione al Santissimo, recitando il Santo Rosario e la Via Crucis comunitari, ecc.  Si sono continuati a realizzare gli esercizi spirituali di Sant’Ignazio e nei casi in cui non si è potuto contare con l’assistenza in presenza di un sacerdote si sono utilizzati i video che alcuni dei nostri padri hanno messo a disposizione di tutti.

Varie comunità hanno potuto dedicare più tempo allo studio personale e si sono realizzati molti corsi intensivi di varie materie, alcuni in presenza, altri online; in alcune provincie si sono scelti diversi temi della spiritualità di San Giovanni della Croce per le riunioni di formazione permanente e molte suore hanno approfondito la dottrina di Santa Caterina da Siena, vergine e Dottore della Chiesa. Oltre alle Lettere Circolari inviate ogni mese, sono stati presentati lavori realizzati dalle nostre sorelle relazionando la dottrina cateriniana con qualche tema specifico. Il prossimo 17 gennaio termineremo l’anno che abbiamo dedicato alla sua memoria e che ci ha fatto tanto bene.

  • 3° e 4° elemento: La docilità al Magistero della Chiesa e la chiara intenzione di seguire il Magistero di San Tommaso d’Aquino.

Abbiamo dato inizio alla nuova Comunità “Maria, Sedes Sapientiae” a Fossanova per collaborare con l’apertura del Centro di Studi della nostra Famiglia Religiosa che si dedicherà principalmente allo studio scientifico della dottrina di San Tommaso d’Aquino.

Quest’anno si è iniziato con i Corsi intensivi di Greco Biblico e Greco Classico. Questi corsi sono parte del progetto del Centro di Studi e sono aperti non solo agli alunni del Centro, ma anche a coloro che si dedicano all’evangelizzazione della cultura per mezzo dell’educazione, dello studio più profondo della Sacra Scrittura, ecc. Per completare il programma di ogni corso, gli alunni assistono a lezioni per tre mesi all’anno in un ciclo di tre anni consecutivi.  A questo primo ciclo di studio hanno partecipato con molto frutto 8 suore, 4 nel Corso di Greco Biblico e 4 in quello di Greco Classico.

  • 5-La creatività apostolica

A causa delle limitazioni nel realizzare gli apostolati abituali, molte comunità -rispettando le misure esigite dalla situazione attuale- hanno cercato con ingegno nuovi modi di realizzare l’apostolato e di continuare ad accompagnare le persone loro affidate, assistendole nelle loro necessità materiali e spirituali.

Varie hanno usufruito dei diversi mezzi di comunicazione sociale, in non pochi casi persino apprendendo ad utilizzare quelli che le erano di maggiore aiuto. Non sono mancate le Marce per la vita, i Concerti, gli Oratori e i campeggi online, e persino le tradizionali Giornate dei Giovani, delle Famiglie e le Giornate vocazionali “Vieni e Vedrai”, tutti anch’essi trasmessi per internet.

A sua volta, in quest’anno più che mai si è fatto un maggiore sforzo nella diffusione e nella collaborazione con i sacerdoti dell’IVE per la predicazione dei santi esercizi in modo presenziale e via internet e nuove consorelle hanno iniziato con questo apostolato predicando nelle diverse lingue delle loro missioni: italiano, olandese, spagnolo, francese, portoghese, mandarino, cantonese, arabo e inglese.

Si sono anche utilizzati i mezzi di comunicazione sociale per preparare centinaia di persone alla consacrazione a Maria secondo il metodo di San Luigi Maria Grignion di Montfort.

E per grazia di Dio si è potuto continuare a fare molto e in varie Province si sono potute concretizzare nuove missioni e apostolati. In un lavoro congiunto con i padri dell’IVE, in Italia si è dato inizio alla prima scuola della nostra Famiglia Religiosa in questo paese. Anche in Ucraina si è iniziato questo apostolato qualificato. E affrontando diverse difficoltà e lanciandosi all’avventura missionaria, si sono potute fondare 15 nuove comunità (5 contemplative e 10 apostoliche). Esse sono:

  1. Monastero “Santa Lutgarda”, Velzeke, Gante, Belgio, prima fondazione delle Servidoras in questo paese ha come intenzione particolare: che i Sacri Cuori regnino nella società specialmente attraverso l’apostolato e la santificazione dei laici, e in particolare, per i membri del Terzo Ordine.
  2. Comunità “P. Damiano de Molokai”, Velzeke, Gante, Belgio.
  3. Comunità “Nuestra Señora de Fátima”, Iquitos, Perú, per l’attenzione alla Casa “Santa Giacinta Marto”.
  4. Comunità “Beato Bernardo de Hoyos”, per l’aiuto nel Tempio Espiatorio del Sacro Cuore della Diocesi di Girona, Spagna.
  5. Noviziato contemplativo “Santa Catalina de Siena”, Brooklyn, Stati Uniti, che ha come intenzione particolare: che tutti gli uomini sinceramente cerchino, amino e si formino nella verità e trovino la loro pienezza nel Verbo Incarnato.
  6. Monastero “Patrocinio de San José”, nella Diocesi di Lipa, Filippine, la cui intenzione è: pregare perché la Chiesa sia, fino ai confini della terra, una testimonianza di Cristo Redentore dell’uomo, centro del Cosmo e della storia.
  7. Comunità “Beata Nhá Chica”, Senatore Firmino, per il lavoro parrocchiale nella Diocesi di Minas Gerais, Brasile.
  8. Comunità “San Mauricio Tebano”, a Gharaghos, Diocesi di Luxor, Egitto.
  9. Comunità “Beata María de Jesús Buen Pastor”, per l’apostolato parrocchiale nell’Arcidiocesi di Baltimore, Stati Uniti.
  10. Comunità “Santa Catalina de Siena”, Roma, per le suore che studiano a Roma e per quelle che attualmente lavorano nella Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, nella Nunziatura Italiana per il Vaticano e nella Biblioteca Vaticana, tra gli altri apostolati.
  11.  Monastero “San Juan Bautista de la Concepción” en Torrelaguna, appartenente alla Diocesi di Alcalà de Henares, Spagna. Questa comunità prega perché le congregazioni siano fedeli al loro carisma e noi al nostro, e perché Spagna conservi la sua fede.
  12. Comunità “Nuestra Señora de Efrain”, Taybeh, per l’attenzione della Casa di anziani “Bet Afram”, appartenente al Patriarcato Latino di Gerusalemme.
  13. Comunità “Notre Dame du Lausanne”, Lausanne, Diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo, Svizzera, per l’apostolato nella residenza per universitarie “Foyer Bon Accueil”.
  14. Comunità “Nuestra Señora de Karaganda”, per l’aiuto parrocchiale a Karaganda, Kazakistan.
  15. Comunità “Santa Caterina da Siena”, nella Diocesi di Breda, Olanda, per l’apostolato nel beghinaggio di Breda.
  • 6- La forte vita comunitaria e lo spirito di allegria

Nella maggioranza delle comunità del mondo si è vissuto molto più intensamente la vita comunitaria e in ogni Provincia si sono celebrate “più in famiglia” e con molta allegria le feste più importanti della Famiglia Religiosa. Ci piace ricordare la frase di Chesterton: “l’allegria è il segreto gigantesco del cristiano”, perché se Dio esiste, quale motivo può esserci per non stare allegri?[5]

Si sono anche realizzate numerose riunioni tra le Comunità utilizzando i mezzi di comunicazione sociale. Così si sono potute organizzare Conviviums, spettacoli (fogones), ecc., facendo partecipare persino le Comunità che stanno più lontane e sole e che non avrebbero potuto partecipare altrimenti.

  • 7- Mordere la realtà

Affrontare la realtà con visione soprannaturale per trasformarla secondo lo spirito del Verbo Incarnato è stata la sfida di coloro che hanno aiutato tanti malati e famiglie a scoprire il perché dell’infermità e della sofferenza, in una parola, a trovare il senso alla croce alla luce della fede.  “Se ci fosse stata un’altra strada per andare al Cielo, Gesù Cristo l’avrebbe seguita e, inoltre, l’avrebbe insegnata. Ma non è così, Cristo andò per la strada regale della santa Croce e ci insegnò ad andare per essa”[6].

Questa è stata anche la missione delle suore che si sono offerte ad assistere i pazienti del Covid-19, cercando di trasmettere la speranza e l’allegria cristiana a coloro che avevano tanto bisogno di essa. Dio ci ha dato la grazia di stare vicino a coloro che soffrono per aiutarli ad unire le loro sofferenze alla preziosa Croce di Nostro Signore Gesù Cristo; ricordando che la Croce “non è una riduzione dell’Incarnazione; ma la sua più piena accettazione, è andare fino al più profondo dell’essere e delle cose”[7].

  • Le missioni emblematiche

La nascita del Verbo Incarnato inoltre “ci spinge a lavorare nei luoghi più difficili (quelli dove nessuno vuole andare)”[8]. Per questo è stata una grande gioia fondare in posti di missione come Iquitos (la selva del nord est del Perù) o a Karaganda (a nord est di Kazakistan in Asia centrale, dove numerosi martiri hanno dato la loro vita per la fede nei campi di concentramento costruiti lì durante la persecuzione comunista).

Queste fondazioni si uniscono alle altre missioni emblematiche che il nostro Istituto ha la grazia di portare avanti in diverse parti del mondo. Durante l’anno molte di queste missioni hanno festeggiato importanti anniversari e a questi festeggiamenti si sono uniti i primi anniversari dell’arrivo delle Servidoras a Nizhnevartovsk (la seconda comunità fondata in Siberia), a Bagdad (Irak), a Trabzon (Turchia), a Damasco (questa è la seconda fondazione del nostro Istituto in Siria), tra altri.

Inoltre ringraziamo la crescita delle comunità contemplative, che sono quelle che mostrano molto chiaramente “l’unica cosa necessaria”[9]e quelle che “sono all’avanguardia di tutte le opere di apostolato dell’Istituto, dal momento che con la loro vita di orazione e di penitenza ottengono dal Signore le grazie necessarie per la salvezza di molte anime”[10]. La fondazione del Noviziato contemplativo “Santa Caterina da Siena” a Brooklyn (Stati Uniti) si somma a quelli del Brasile, dell’Argentina e dell’Italia. Con le nuove vocazioni, il Ramo Contemplativo del nostro Istituto conta 274 suore in 23 comunità.

  • Le opere di misericordia

Dio continua a mostrare la sua paterna assistenza e a provvedere al necessario per le 48 comunità del nostro Istituto che si dedicano all’apostolato nelle opere di misericordia[11]in 18 paesi distinti. “I poveri sono Cristo”[12]e ogni bene realizzato con loro trabocca in beni ancora più grandi che raggiungono tutta la nostra Famiglia Religiosa.

Le nostre Costituzioni affermano che “dobbiamo sempre avere con noi i poveri, soprattutto dando loro da mangiare. Non dobbiamo avere paura che il cibo non basti per noi. Dio non si lascia vincere in generosità”[13]. Le comunità che si dedicano alle opere di misericordia e le molte altre che durante questo anno hanno iniziato o fatto crescere gli apostolati con i più bisognosi danno una speciale testimonianza di come la Divina Provvidenza ha rifulso nelle sue cure persino nei più piccoli dettagli. Ringraziamo profondamente Dio per questi apostolati e continuiamo a chiedergli che protegga e benedica queste opere di carità.

  • La visione provvidenziale di tutta la vita

Nella sua Bontà infinita Dio ha avuto cura di noi fin nelle più piccole cose, provvedendo alle nostre necessità materiali e spirituali.

E anche in mezzo alle difficoltà e alle croci, come il veder soffrire le nostre sorelle inferme e il salutare per il Cielo quelle che sono decedute, per menzionarne alcune, abbiamo avuto l’opportunità di crescere nella fiducia nell’amorevole Provvidenza di Dio che tutto permette per il nostro bene e che ha cura di noi con Bontà infinita.

Mi permetto di citare qui il numero 67 del nostro Direttorio di Spiritualità che esprime magnificamente come dobbiamo vivere questa fiducia:

“Un modo particolare di dare gloria a Dio è quello di avere una fiducia illimitata nella sua Provvidenza, fondati nel suo disegno di salvezza, che si manifesta in modo eminente nell’Incarnazione. Dobbiamo imparare a guardare tutto come venuto da Colui che non si dimentica neanche di un passero… e per il quale sono contati perfino tutti i nostri capelli. Per questo insegna San Paolo che tutto concorre al bene per quelli che amano Dio (Rm 8,28). E nel dire tutte le cose, non ne esclude nessuna. Pertanto, qui rientrano tutti gli avvenimenti, prosperi o avversi, ciò che concerne il bene dell’anima, i beni di fortuna, la reputazione, tutte le condizioni della vita umana (famiglia, studio, talenti, ecc.), tutti gli stati interiori per i quali passiamo (gioie, allegrie, privazioni, aridità, disgusti, tedio, tentazioni, ecc.), perfino le mancanze e gli stessi peccati. Tutto, assolutamente tutto. Nel dire concorrono al bene, si intende che cooperano, contribuiscono, accadono, per il nostro bene spirituale. Bisogna mantenere questa visione e non quella dell’uomo carnale o mondano. Bisogna vedere tutto alla luce dei disegni amorosi della Provvidenza di Dio, che solo l’uomo spirituale scopre: l’uomo mosso dallo spirito giudica ogni cosa (1 Cor 2,15). Dobbiamo credere con fermezza irremovibile che anche gli eventi più avversi e opposti alla nostra visione naturale, sono ordinati da Dio per il nostro bene, anche se non comprendiamo i suoi disegni e ignoriamo il termine a cui vuole condurci. Da parte nostra però, dobbiamo rispettare una condizione affinché questo succeda. Per questo aggiunge di coloro che amano Dio, vale a dire, coloro la cui volontà è unita e sottomessa a quella di Dio, che cercano prima di tutto gli interessi e la gloria di Dio, che sono disposti a sacrificare tutto senza riserve, persuasi che nulla è così vantaggioso come abbandonarsi nelle mani di Dio, in tutto ciò che Lui voglia ordinare”[14].

Un esempio chiaro di come Dio vuole che ci affidiamo alle sue mani è stata la sorprendente recuperazione di suor Maria Balsamum Purum, novizia in Brasile, per la quale tutta la nostra Famiglia Religiosa si è unita pregando i Beati Martiri del Pueyo. Questo ci ha portato a confermare ancora una volta il valore dell’unità tra i membri della nostra Famiglia, specialmente nei momenti in cui qualcuno dei suoi membri soffre particolarmente.

Conservare la visione soprannaturale è una grazia di Dio che ci permette di continuare con allegria e ci incoraggia a donargli con fiducia tutto ciò che ci chiede. Coloro che mantengono questa visione provvidenziale della vita raggiungono una grande fecondità di spirito, esempio che vediamo in non pochi dei nostri missionari.

  • La devozione a Maria Santissima 

Infine, manifestiamo il nostro amore e gratitudine a Maria Santissima[15], perché la nostra congregazione, che nacque sotto il manto della Madonna, è cresciuta sotto il manto della Madonna, si è sviluppata sotto il manto della Madonna e perdurerà sotto il manto della Madonna. Mai dobbiamo dimenticare che nel primo Venerdì Santo della storia, Gesù Cristo ci donò la Vergine per madre.

Uno dei grandi eventi vissuti quest’anno è stata la rinnovazione della consacrazione a Maria in materna schiavitù di amore. Da Lourdes, Fatima e dai diversi luoghi di missione, la nostra Famiglia Religiosa in tutto il mondo si è unita per chiedere a Mara che sia Lei a regnare nelle nostre anime e nei nostri Istituti. In questo giorno abbiamo ricevuto la medaglia-scapolare con l’immagine della Vergine di Luján, patrona davanti a Dio della nostra Famiglia Religiosa.

Conclusione

Moltissimo ancora si potrebbe scrivere per ringraziare il Datore di ogni bene di tutto ciò che fa per noi, a livello spirituale dandoci le sue grazie, veri anticipi del Cielo, e a livello materiale dandoci persino più del necessario.

Vi invito ad avvicinarci all’amabile e dolce Divino Bambino, il regalo più grande che Dio ha fatto agli uomini, rinnovando tutti i nostri desideri di santità e tornando ad impegnare tutte le nostre forze per essere come un’altra Incarnazione sua[16].

Che i membri della nostra Famiglia Religiosa che ci hanno preceduto nella strada verso il Cielo (ricordiamo specialmente le sorelle che quest’anno sono partite alla Casa del Padre: Maria Del Corazón Misericordioso e Maria Voznesinnia) ci incoraggino ad esso con la loro intercessione e i loro buoni esempi.

E che con la Vergine Maria, “la Madre del bell’amore da Betlemme fino a più in là del Calvario”[17], possiamo cantare la misericordia di Dio con le nostre vite, con l’allegria di sapere che Dio è[18].

Nel Verbo Incarnato e nella sua Santissima Madre,

M. María Corredentora Rodriguez

Superiora Generale


[1]Direttorio di Spiritualità SSVM, n.210.

[2]Costituzioni SSVM, n. 137.

[3]Idem, Cfr. n.235.

[4]Costituzioni SSVM, n.7.

[5]Cfr. Direttorio di Spiritualità, n. 210 (già citato).

[6]Direttorio di SpiritualitàSSVM, n. 134.

[7]Las Servidoras IV, Inno alla Croce, pag. 126.

[8]Direttorio di SpiritualitàSSVM, n. 86.

[9]Idem, 93.

[10]Idem, 93.

[11]L’Istituto conta con 8 Case per disabili, 11 Case per bambini, 7 Case per adolescenti/residenze giovanili, 9 Case per anziani, 3 Case per ragazze madri, 4 comunità per l’apostolato in scuole materne e 6 comunità dedicate all’attenzione in ospedali o centri di salute.

[12]Direttorio di Spiritualità SSVM, n. 28.

[13]Costituzioni SSVM, N. 159.

[14]Direttorio di Spiritualità SSVM,n. 67.

[15]Costituzioni SSVM, n. 17.

[16]Cfr. Direttorio di Spiritualità SSVM, n. 1.

[17]Elementi essenziali, 53, Op. Cit. in Ars Participandi para religiosos.

[18]Cfr. Direttorio di Spiritualità SSVM, n. 210.