Ringraziamento di fine anno 2018

Ringraziamento di fine anno 2018

Ricordate il passato con gratitudine, vivete il presente con entusiasmo
e guardate al futuro con fiducia1.

 

 

Carissime sorelle,

Dice il beato don Columba Marmion che «al guardare indietro, l’anima si sente come sopraffatta alla vista delle innumerevoli grazie di cui Dio, a mani piene, l’ha riempita»2, e rivolgendosi a Lui esclama: “benché Voi “non abbiate bisogno dei miei beni”(cfr. Sal 15, 2), tuttavia, è giusto che Vi mostri gratitudine per la Vostra infinita liberalità nei miei confronti». Quindi, anche considerando le grazie che l’Infinita Bontà di Dio ha concesso alla nostra Famiglia Religiosa, cresce in noi la gratitudine; e ciò costituisce un grande incentivo per la carità. San Bernardo giustamente disse che «il cuore si gonfia con l’amore, considerando i doni divini della sua Misericordia, e volentieri prorompe nella lode e nel ringraziamento»3. Vorrei allora invitarvi a considerare ed a valutare con grande gratitudine alcune delle importanti grazie ricevute durante quest’anno.

Con grande gioia il 19 marzo abbiamo celebrato il trentesimo anniversario della fondazione del nostro Istituto, e in tutte le nostre comunità un vero ringraziamento è risuonato con grande entusiasmo. Questo importante anniversario ha tracciato molti degli eventi accaduti durante l’anno, e ci ha dato l’opportunità di ricordare gli innumerevoli benefici ricevuti fin dalla nascita del nostro Istituto, molti dei quali attraverso l’intercessione del nostro patrono san Giuseppe!

Come segni di gratitudine nelle varie giurisdizioni dell’Istituto sono stati offerti bellissimi regali (tra cui nuove corone e gigli d’oro), e sono state organizzate numerose attività in onore del Giusto Giuseppe. Per citarne solo alcune, le suore della Provincia “Nostra Signora Aparecida” hanno dedicato al Santo Patriarca un intero ciclo di attività, che è culminato in un’opera teatrale sulla sua vita, nella Provincia “Immacolata Concezione” è stato organizzato il concerto “Ite ad Ioseph”, e nella Provincia “Nostra Signora di Luján” sono state collocate alcune targhe sul primo Altare, sul primo Tabernacolo e nella prima casa dell’Istituto, ottenuta per intercessione del Santo Patrono, e posta sotto la sua protezione.

Nuove grazie sono state aggiunte alla ristampa del libro San Giuseppe e le Serve del Signore, anche se resta ancora molto da raccontare. Quest’anno ad esempio, nello stesso giorno della sua festa, le suore della Casa Provinciale di Madrid hanno ottenuto il convento di cui avevano bisogno, e in Argentina è arrivato a trenta il numero delle novizie, richieste soprattutto tramite la sua intercessione. E pari a queste, sono state molte le nuove grazie ricevute, nelle quali san Giuseppe si è reso particolarmente presente.

A continuazione, vorrei soffermarmi a menzionare alcuni importanti benefici ricevuti durante quest’anno, che sono motivo di grande gioia per l’intero Istituto; vi invito dunque ad averli presenti nel vostro ringraziamento.

Nel corso del 2018 abbiamo aperto dieci nuove fondazioni:

  1. A Hinschu (Taiwan), la Comunità contemplativa “Nostra Signora di Sheshan”. Questo è il primo monastero della Provincia dell’Estremo Oriente, e ha come intenzione particolare quella di pregare per tutti i fedeli laici dell’Asia, e affinché il popolo cinese conosca il Signore Gesù Cristo e la Sua Madre Santissima, la Vergine Maria.
  2. A Alcoy (Valencia, Spagna), la Comunità contemplativa “San Juan de Ribera”, la cui intenzione è quella di pregare per l’educazione cattolica a tutti i livelli. Questo monastero si trova nel luogo in cui nel 1568 è avvenuto un miracolo eucaristico; lì le suore hanno collaborato con il ripristino dell’Adorazione permanente, che ha già più di 270 fedeli iscritti.
  3. In Villa Mercedes (San Luis, Argentina), la Comunità “Beata Maria Antonieta de Paz y Figueroa”, il cui apostolato è l’attenzione del Collegio “Isabella la Cattolica”, che il nostroIstituto ha iniziato in questa città.
  4. Sull’Isola Isabella (Isole Galapagos, Ecuador), la Comunità “Estrella del Mar”, il cui principale apostolato è l’assistenza nella Scuola Cattolica lì presente.
  5. A Mankato (Minnesota, Stati Uniti), la Comunità “Santa Théodore Guérin”, che presta aiuto nella parrocchia “Santi Pietro e Paolo”, della quale si occupano i sacerdoti della nostra famiglia religiosa, così come nel Seminario Minore dell’IVE, “San José Sánchez Del Rio.”
  6. A Ibiza (Spagna), la Comunità “Beato Francesco Palau y Quer”, per l’assistenza nella Casa sacerdotale della diocesi, e della parrocchia “San Salvador de la marina”, gestita dai sacerdoti del Verbo Incarnato.
  7. Ad Almada (Portogallo), la Comunità “Nostra Signora di Fatima”, che svolge il suo apostolato nella parrocchia “Santiago Apóstol”. È anche la prima fondazione del nostro Istituto in questo paese.
  8. A Tinos (Grecia), la Comunità “Virgin Panagia Vryssiotissa”. Le suore si dedicano all’apostolato nel Santuario mariano dell’isola, e collaborano nella parrocchia a carico dei sacerdoti dell’Istituto del Verbo Incarnato. Questa è l’unica comunità religiosa di suore dell’intera diocesi, e anche l’unica comunità del nostro Istituto in Grecia.
  9. A Orvieto (Italia), la Comunità “Nostra Signora del Santissimo Sacramento”. Il suo principale apostolato è la promozione della devozione eucaristica nel Duomo di Orvieto. Questa cattedrale custodisce uno dei più importanti miracoli eucaristici della storia della Chiesa, e cioè il miracolo di Bolsena, per via del quale Papa Urbano IV si sentì obbligato, tramite la Bolla Transiturus de mundo dell’11 agosto 1264, a proclamare la festa universale del Corpus Domini. Inoltre per tre anni (1262-1265) la città di Orvieto fu la residenza di san Tommaso d’Aquino. È qui che per ordine del santo Padre compose l’ufficio per la solennità del Corpus Domini, lo stesso che si usa anche ai nostri giorni. La nostra chiara intenzione di seguire gli insegnamenti di san Tommaso d’Aquino, e la nostra devozione eucaristica, sono alcune delle ragioni che hanno motivato Mons. Benedetto Tuzia (Vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi), ad invitarci a collaborare in questo importante apostolato.
  10. Thurmont (Maryland, USA), la Comunità “Madonna di Lourdes”, che collabora con i sacerdoti della nostra famiglia religiosa nella cura dei pellegrini del Santuario Nazionale di Nostra Signora di Lourdes, il quale si trova nel Campus dell’Università ‘Mount Saint Mary’s’. Le suore di questa comunità collaborano inoltre con il Progetto Fabro.

Per di più a Guayaquil (Ecuador) stata riaperta la Comunità “Santa Narcisa di Gesù”, per la collaborazione nell’apostolato della parrocchia “San Luis Rey”, e nella parrocchia-scuola “San Padre Pio”, entrambe a carico dei sacerdoti dell’Istituto del Verbo Incarnato.

Aprire nuove comunità è una grazia immensa, così come lo è la perseveranza nelle missioni affidateci. Per questo motivo vi invito in modo particolare a ringraziare per gli importanti anniversari celebrati nelle nostre missioni. L’Aspirantato “Beata Laura Vicuña” – il primo del nostro Istituto -ha celebrato il 25 ° anniversario di fondazione, attualmente si contano 122 le suore che sono state in questo Aspirantato. Il Monastero “Santa Edith Stein” (Brooklyn, USA) ha celebrato il suo 20 ° anniversario.

Inoltre, hanno celebrato il 15 ° anniversario di fondazione le comunità:

  • “Serva di Dio María de Jesús León Delgado” (Tenerife, Spagna)
  • “Santa María Salomé” (Giordania), la prima fondazione dell’Istituto in questo paese.
  • “Beata Sor Maria Ludovica de Angelis” (La Plata, Argentina)
  • “Santa Damaris” (Bridgeport, USA)
  • “Santos Martires Chinos” (Puxin, Taoyuan, Taiwan)

E il decimo anniversario di fondazione le comunità:

  • “Beata Maria Patrocinio de San José” (Vic, Barcellona), prima missione in Spagna.
  • “Beata Lindalva Justo de Oliveira” (Hogar, San Paolo, Brasile).
  • “Nostra Signora di Sheshan” (Yuanlong, Hong Kong).
  • “Santa Maria Magdalena” (Le Cannet des Maures, Francia), prima comunità del nostro Istituto in questo paese.
  • “Serva di Dio Maria Lourdes del Santísimo Sacramento ” (Venado Tuerto, Santa Fe, Argentina).
  • “Maria Puerta de la Aurora” (Pumpėnai, Lituania), prima comunità nella “terra delle croci”.
  • “Our Lady of Knock” (Bunclody, Irlanda), prima comunità del nostro Istituto in questo paese.
  • Comunità “Santa Tabita” (Giaffa, Tel Aviv, Israele).
  • Comunità “Santa Tecla” (Aleppo, Siria), prima comunità del nostro Istituto in questo paese.

Un altro motivo che ci riempie di gratitudine sono le vocazioni ricevute durante quest’anno. I giorni precedenti alla solennità di San Giuseppe in tutte i nostri conventi abbiamo recitato la Preghiera dei trenta giorni, chiedendo al santo questa grazia, e la sua particolare intercessione, e abbiamo voluto ringraziare per i 1814 nuovi membri ricevuti, tra cui le prime giovani dell’India e dell’Uruguay. Ringraziamo anche per le vocazioni alla vita contemplativa: trentacinque suore sono entrate nel monastero, e hanno iniziato, insieme a tre suore contemplative provenienti da altri monasteri, l’anno di formazione monastica a Tuscania (Italia). A sua volta, il noviziato monastico “Santa Gemma Galgani” ha cinque novizie.

Durante una delle mie visite canoniche una maestra delle novizie mi ha raccontato che essa distingueva in ognuna delle storie della vocazione uno o più elementi non negoziabili del nostro carisma, dal quale le giovani erano particolarmente attratte alla nostra Famiglia Religiosa. Volendonecitare solo qualcuno: la celebrazione degna e la partecipazione alla Santa Messa, la devozione alla Beata Vergine, la seria spiritualità (ricercata da molte attraverso gli esercizi ignaziani), la forte vita comunitaria e l’atmosfera di gioia, le missioni emblematiche e difficili – alle quali si può arrivare solo abbracciando la Croce di Cristo-; anche questi sono stati gli elementi che hanno contribuito a discernere che Dio le chiamava a vivere la loro consacrazione nella famiglia religiosa del Verbo incarnato. San Giovanni Paolo Magno diceva che «una vocazione religiosa è un dono, liberamente donato e liberamente accettato. È un’espressione profonda dell’amore di Dio per voi, che richiede, da parte vostra, un amore totale a Cristo»5. Dio chiama chi vuole e come vuole, e il modo veritiero di mostrare la nostra gratitudine per questo dono gratuito è vivere con sempre maggiore fedeltà il nostro carisma e quegli elementi che sono collegati ad esso, e che in qualche modo contraddistinguono la nostra spiritualità e identità religiosa, dato che è questo ciò che Lui vuole che noi viviamo e ciò che veramente porta frutto.

Con la Preghiera dei trenta giorni a San Giuseppe, oltre all’aumento delle vocazioni, abbiamo chiesto anche la grazia della perseveranza di tutte le nostre religiose.

Vogliamo poi ringraziare particolarmente per la celebrazione del 25° anniversario della prima professione religiosa di ventidue suore6, e peri voti perpetui di trentacinque suore (tra cui suorBoni Remedii, prima vocazione della Nuova Zelanda, e oggi missionaria in Papua Nuova Guinea). Durante quest’anno hanno professato i loro primi voti anche le prime vocazioni del Sudan e della Papua Nuova Guinea.

Abbiamo pure commemorato il ventesimo anniversario della professione dei voti di Maria Fix7, ricordando la sua vita e le sue virtù. La fermezza della sua fede durante le sofferenze nel campo di concentramento, la carità con la quale ha incoraggiato altri a rimanere fedeli a Gesù Cristo, nonostante tutte le difficoltà e i pericoli del tempo della clandestinità, e la fedeltà alla sua donazione a Dio fino alla fine dei suoi giorni costituiscono un grande modello di virtù e di perseveranza per tutti noi.

Continuando con il nostro ringraziamento, non possiamo fare a meno di render grazie per gli apostolati che si svolgono in tutte le nostre missioni, e che con la grazia di Dio aumentano di numeroe di varietà. Solo volendo citare alcuni luoghi di missione, sono state organizzate ad esempio più attività in favore della vita nelle Filippine, in Olanda, in Argentina, e sono state inaugurate le nuove case per disabili costruite in Brasile ed Ecuador.

In molti paesi si è aperto con molto frutto il gruppo Voci del Verbo: si tratta di giovani che cercano di vivere la loro fede con un forte impegno per la verità, e che vogliono portare il Vangelo in ciascuna delle sfere culturali della società. Con la grazia di Dio questo apostolato, svolto in collaborazione con i membri dell’Istituto del Verbo Incarnato, sta crescendo e sta già dando molti frutti.

Quest’anno vorrei sottolineare in modo speciale l’apostolato qualificato della predicazione degli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio. Le nostre Costituzioni insegnano che «nella propria dimensionespirituale l’Istituto imprenderà l’evangelizzazione della cultura tramite la santificazione delle persone individuali. Ciò si farà, preferibilmente, aiutando negli Esercizi Spirituali secondo il modo e lo spirito di Sant’Ignazio di Loyola»8. Fino ad oggi più di ventisei suore hanno predicato interi esercizi spirituali, cinquantotto hanno aiutato con alcuni punti, e numerose sono state poi quelle che hanno collaborato in vari modi per promuovere questo prezioso strumento di santificazione. Sappiamo che ciò comporta tempo e generosità, e in questo dobbiamo seguire gli esempi di donazione e di zelo per le anime, che ci danno i sacerdoti del Verbo Incarnato. Vi incoraggio quindi a prepararvi generosamente a collaborare in tutto ciò che da parte nostra possiamo fare per “prolungare il Verbo”9 nelle anime attraverso i Santi Esercizi.

È una grazia anche l’apostolato che è stato fatto con i Nazareni perseguitati. Questo movimento spirituale è nato a Buenos Aires (Argentina), a seguito delle testimonianze dei nostri missionari sulla persecuzione dei cristiani in Siria e in Iraq, specialmente dopo le conferenze di Sr. Maria de Guadalupe. È incoraggiante vedere i frutti spirituali che gli esempi di questi martiri e confessori della fede suscitano nelle persone che vivono in Occidente: bambini, giovani e adulti, laici e consacrati, persone lontane dalla fede che ritornano ad essa, e i cristiani coinvolti che si sentono chiamati ad essere santi. Oggi questo movimento ha più di ventimila membri in tutto il mondo, i quali sono uniti dallo stesso amore per i cristiani perseguitati, con la stessa voglia di diffondere la verità, di impegnarsi a praticare la carità per contrastare tale odio, e di vivere radicalmente il Vangelo, come i nostri fratelli martiri in Medio Oriente.

Un altro importante apostolato è stato il volontariato (link is external)che i giovani e gli adulti svolgono in varie missioni dell’Istituto. Solo fino a settembre di quest’anno abbiamo ricevuto settecentosettantacinque volontari in diciassette Paesi diversi. In modo speciale, sono le opere di misericordia affidate alla nostra Famiglia religiosa coloro che hanno accolto i volontari, facendo un grande bene alle anime dei giovani e degli adulti che vengono a servire.

Motivo di particolare ringraziamento è l’apostolato iniziato dai membri del Terzo Ordine con il Progetto 40 ore(link is external). Ad oggi ci sono millequattrocento donne iscritte10 che si uniscono in preghiera perchiedere l’aumento e la perseveranza delle vocazioni per la nostra Famiglia Religiosa, e per tutta la Chiesa. Questo deve essere anche il nostro apostolato, aiutandolo a crescere e ringraziando per il suo prezioso contributo, dato che molte grazie le riceviamo proprio attraverso la preghiera nascosta di tante donne!

Ringraziamo anche per il lavoro che alcune suore realizzano nel Progetto Culturale Cornelio Fabro(link is external), e i progressi fatti grazie alla costante dedizione di tutti i suoi membri. Quest’anno abbiamo anche potuto destinare alcune suore alla collaborazione, insieme ai Padri dell’IVE, con il nuovo progetto del Centro di Alti Studi “San Bruno, vescovo di Segni”, il cui scopo è lo studio scientifico del pensiero di San Tommaso d’Aquino.

Inoltre, in relazione agli apostolati, vorrei sottolineare gli abbondanti frutti spirituali – chiaramente percepibili – di quelle missioni in cui l’unità della Famiglia Religiosa è maggiore, e dove lavoriamo con un grande sacrificio per la salvezza delle anime. Per natura, «nel nome di Cristo vogliamo costituire una famiglia religiosa i cui membri siano disposti a vivere in modo radicale le esigenze dell’Incarnazione e della Croce, del Discorso della Montagna e dell’Ultima Cena. Dove si possano vivere gli abbassamenti di Nazaret e del Calvario, dove si acceda alle intimità del Tabor e del Getsemani. Dove si sperimenti la paternità del Padre, la fraternità del Figlio e l’inabitazione dello Spirito Santo, amandoci in modo tale gli uni gli altri, perché figli dello stesso Padre, fratelli dello stesso Figlio e templi dello stesso Spirito Santo, da formare un cuore solo e un’anima sola (At 4,32)»11. E Dio ci ha mostrato che benedice senza limiti quando viviamo fedelmente la nostra vocazione di membri della Famiglia religiosa del Verbo Incarnato. L’assistenza spirituale che riceviamo dai nostri sacerdoti, i sacrifici che essi fanno per il nostro bene, e la loro disponibilità ad aiutarci nei nostri bisogni, sono una fonte di profonda gratitudine, che dovrebbe motivarci ad essere generose e pronte ad aiutare in tutto ciò che da parte nostra possiamo fare.

Continuando con il ringraziamento, vorrei anche citare il primo corso intensivo di Canto Gregoriano che si è svolto nella Casa di Formazione Monastica di Tuscania, tenuto dal professorChristian Alejandro Almada, organista titolare della Basilica di San Paolo fuori le Mura, responsabile dell’ufficio liturgico dell’Abbazia, e insegnante di canto gregoriano dei monaci benedettini. Il corso, che per grazia di Dio ha dato molti frutti, ha avuto la partecipazione di sessanta suore provenienti da diversi monasteri e luoghi di missione dell’Italia, dell’Olanda, della Spagna e del Lussemburgo.

Alla fine di quest’anno, poi, non possiamo non menzionare un’altra grazia particolare, quella di avere un’altra interceditrice in Paradiso: Elizabeth Guardo Silva, ammessa il 6 ottobre come postulante contemplativa nel Monastero di “Santa Teresa delle Ande” (San Rafael, Argentina). Il giorno della sua morte ha pregato con grande devozione, dicendo: «Mi arrendo a Gesù, mio sposo, per occuparmi solo ad amarLo ed essere una feconda madre di anime per fede, speranza e carità, rendendo la mia vita un’ostia completa per Dio e un silenzioso prolungamento del mistero del Verbo Incarnato»12. Il 25 di quello stesso mese partì per laCasa del Padre, essendo la prima postulante dell’Istituto a raggiungere il Cielo. Da lì, Elizabeth prega Dio per tutti noi, motivo per cui le chiediamo di aiutarci ad essere fedeli alla strada preparata per la nostra santificazione.

Infine, vorrei ricordare l’offerta alla Vergine Purissima di Luján, realizzata tramite un voto, per la quale, insieme ai membri dell’Istituto del Verbo Incarnato, abbiamo promesso alla nostra Patrona un santuario in suo onore in Tagikistan, e, solo da parte nostra, ci siamo offerte anche per la fondazione di una Comunità contemplativa in quello stesso Paese.

Siamo nati sotto il mantello di Maria e «dobbiamo imparare a vederci rinchiusi con Cristo nel seno di Maria. Nel momento di incarnarsi, siamo rimasti inclusi in Lui: Cristo assume, moralmente, la carne di tutti. Nel seno di Maria prese fisicamente la sua carne e moralmente la carne di tutti noi, in modo che fossimo concepiti nel seno purissimo di Maria e per questo è la nostra vera e propria Madre spirituale: “Siamo nati dal seno della Vergine, come un corpo unito al suo capo”»13.

Alla sua sollecitudine materna affidiamo tutti i frutti di quest’anno, e con grande fiducia le offriamo quello che ora inizia.

Auguro a tutte un felice e santo anno nuovo!

In Cristo e Maria Santissima,

M. María Corredentora Rodriguez

SUPERIORA GENERALE


1  GIOVANNI PAOLO II, Novo Millenio Ineunte

2  DON COLUMBA MARMION, Gesù Cristo vita dell’anima, c. XIII, 4

3  SAN BERNARDO, Sermoni, 56, III, 7

4  42 postulanti e 139 novizie. Ci sono inoltre settantatré aspiranti.

5  GIOVANNI PAOLO II, “Discorso ai seminaristi e candidate alla vita religiosa”, L’Osservatore Romano 40 (1987) 717.

6  E tra di esse ricordiamo anche suor María Inés di Jesú Fariña†.

7  Il nome completo in russo è: María Vsiex Sviatij Fix, cioè Maria di tutti i santi.

8  Costituzioni dell’Istituto “Serve del Signore e della Vergine di Matará”, [171].

9  Ibidem, [16].

10 La maggior parte di esse si iscrive per realizzare almeno un turno di adorazione al mese.

11 COSTITUZIONI SSVM, [20].

12 Preghiera di ingresso al Monastero.

13 Direttorio di spiritualità, 79.