Ochenta jóvenes de la diócesis de Luxemburgo peregrinaron a Asís con Mons. Jean-Claude Hollerich del 17 al 31 de Julio de 2015

Ottanta giovani della diocesi di Lussemburgo in pellegrinaggio ad Assisi

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Le suore María Madre Celestial e María Czestochowa (Serve del Signore e della Vergine di Matará) hanno potuto partecipare al pellegrinaggio ad Assisi guidato dal nostro Arcivescovo Jean-Claude Hollerich e al quale hanno partecipato 80 giovani della diocesi ed alcuni dirigenti.
San Francesco apparteneva ad una famiglia ricca — suo padre era commerciante di stoffe — e visse un’adolescenza ed una gioventù spensierate, coltivando gli ideali cavallereschi del suo tempo. A venti anni prese parte ad una campagna militare e fu fatto prigioniero. Ma si ammalò e, perciò, fu liberato. Al suo rientro ad Assisi, cominciò in lui un lento processo di conversione spirituale che lo portò ad abbandonare gradualmente lo stile di vita mondano che aveva praticato fino a quel momento. Risalgono a questo periodo i celebri episodi del suo incontro con il lebbroso, al quale Francesco scendendo da cavallo diede il bacio della pace, e il messaggio del Crocifisso nella chiesa di San Damiano: per tre volte Cristo crocifisso gli parlò dicendogli: “Francesco va’ e ripara la mia Chiesa in rovina”. Da quel momento iniziò il processo della sua conversione.
Il nostro viaggio è iniziato la sera del 17 luglio per arrivare, la mattina seguente, nelle terre di San Francesco d’Assisi. La sera del 18 abbiamo fatto una camminata di un’ora e un quarto fino alla Basilica di San Francesco, dove abbiamo partecipato alla Santa Messa in una delle cappelle.
Il 19 abbiamo iniziato una camminata che sarebbe durata cinque giorni tra montagne, percorsi, sentieri sassosi e secchi, per visitare i diversi luoghi del “cammino di Francesco”, quelli cioè dove si svolsero alcuni degli avvenimenti più importanti della sua vita, alcuni dei quali fondamentali nel suo processo di conversione e nello sviluppo dell’Ordine dei Francescani.
Ci siamo divisi in tre piccoli gruppi, mentre un quarto gruppo di sei giovani ha percorso il cammino in bicicletta. Ogni giorno, con un caldo intenso di 38 gradi, avevamo come meta quella di visitare diversi luoghi, come: Foligno, la Valle di Rieti (la regione ha 4 santuari: Fonte Colombo, la Foresta, Poggio Bustone e Greccio, dove Francesco celebrò il Natale in un modo insolito e con grande fervore, preparando un presepe vivente), lo Speco di Francesco e Spoleto.
Lungo tutte le strade percorse abbiamo potuto contemplare bellissimi paesaggi che ci hanno fatto comprendere l’amore di Francesco per la creazione e per mezzo suo anche noi abbiamo potuto capire che nella creazione si rivelano la sapienza e la benevolenza del Creatore. Francesco intende la natura come un linguaggio attraverso il quale Dio ci parla, nel quale la realtà diventa trasparente e possiamo parlare di Dio e con Dio [1]. “Altissimu, onnipotente, bon Signore,
tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione” [2]. Sono stati giorni di grandi grazie e sacrifici dato che ognuno di noi pellegrini ha dovuto vincere la stanchezza ed il caldo; però la soddisfazione di aver ogni volta raggiunto la meta e la partecipazione alle Sante Messe a fine giornata nei diversi luoghi dove passò Francesco, ci rallegrava tutti.
La sera del 29 abbiamo partecipato alla Messa nelle cripta di Santa Maria degli Angeli e quattro giovani hanno ricevuto il sacramento della Cresima; nell’omelia il nostro Arcivescovo ci ha parlato dei doni dello Spirito Santo e come Egli ci aiuta a capire e seguire la decisione giusta nella nostra vita.
Durante la seconda settimana siamo rimasti vicino a Santa Maria degli Angeli, chiesa nella quale abbiamo partecipato ogni giorno alla Messa, e da lì partivamo per visitare le altre chiese: Rivotorto, Santa Chiara, San Damiano, l’Eremo delle Carceri, Chiesa Nuova, S. Rufino, S. Pietro e la Basilica di San Francesco, nella quale abbiamo avuto un giorno la liturgia penitenziale che ha dato molto frutto: quasi tutti i giovani, infatti, si sono avvicinati al sacramento della Confessione.
La sera del 30, con un gruppo di 18 persone, abbiamo potuto prendere parte ad una delle visite più belle del viaggio: siamo saliti sul Monte Subasio per vedere il tramonto del sole, per il quale siamo arrivati giusto in tempo. Abbiamo dormito all’aperto contemplando le stelle e la luna e alle 5 della mattina successiva ci siamo svegliati per aspettare l’alba, che è iniziata alle 6. Dopo questo spettacolo della natura, dopo tre ore e mezzo di camminata ci siamo riuniti al gruppo, alla sera abbiamo partecipato alla Santa Messa e abbiamo intrapreso il nostro viaggio di rientro in Lussemburgo.
La Vergine Maria, che Francesco amò teneramente, ci faccia comprendere che il segreto della vera felicità è proprio arrivare ad essere santi, vicini a Dio. E ringraziamo Dio per tutti i benefici ricevuti durante tutto il viaggio.
Suor María de Czestochowa, SSVM

[1]- Messaggio di Papa Benedetto per la XLII Giornata mondiale della pace

[2]-Cantico delle creature di San Francesco di Assisi